Cultura

Un “Messaggero” in giro per il mondo

Tredici edizioni in otto lingue, il periodico è diffuso in 160 paesi dei cinque continenti. E per festeggiare il secolo di vita, adesso è in arrivo ....

di Carlotta Jesi

Il ?Messaggero di Sant?Antonio? compie cent?anni ma, giudicate voi, non li dimostra assolutamente. Impavido gira per il mondo diffondendo un messaggio rivoluzionario oggi come ai tempi delle Crociate quando a proporlo era il francescano Antonio: la carità e l?aiuto non si impongono ma si propongono. Guardandolo in azione ai quattro angoli della terra nessuno direbbe che ha mosso i primi passi nel 1898. Eppure è sui banconi del Regio Stabilimento Prosperini di Padova che, esattamente un secolo fa, si allineavano le colonne di piombo per imprimere le bozze del primo ?Messaggiero di S. Antonio? (diventerà ?Messaggero?, senza la i, nel 1931). E da allora porta aiuto e speranza in tutto il mondo.

Progetti nel nome di Antonio

?Sant?Antonio? corre in aiuto dei bambini di Ghana, Kenya e Guatemala con i progetti di solidarietà del centenario.
GHANA – Centro ortopedico per i bambini disabili di Ankaful che, nato per lottare contro la lebbra, sarà trasformato in un centro ortopedico in grado di offrire protesi e mezzi necessari ad aiutare i bambini affetti da polio, malformazioni congenite o disabili a causa di incidenti. Servono 200 milioni.
KENYA – Centro comunità per i ragazzi di strada di Nairobi che toglierà dalla strada 300 mila bambini kikuyu. Per ?fare ombra? sulle strade di Nairobi servono 200 milioni.
GUATEMALA – Centro di accoglienza per i bambini handicappati di Antigua che, ricavato in un vecchio ospedale rimasto abbandonato per 10 anni dopo il terremoto del 1976 e quindi ricostruito alla meglio, non riesce a soddisfare il crescente bisogno di aiuto. Con 360 milioni si potrà far fronte alle urgenze dei bambini, acquistare un?autoambulanza e, per un anno, provvedere allo stipendio di un pediatra, un nutrizionista, un?infermiera specializzata e un logopedista.
Chi volesse partecipare ai progetti di aiuto può rivolgersi alla Basilica del Santo – via Orto Botanico, 11 – 35123 Padova. Tel. 049/822 59 34 52, fax 049/ 822 56 51.
«Cent?anni di attività sono davvero tanti», dice padre Giacomo Panteghini, responsabile editoriale, «eppure c?è sempre da fare. Se penso che all?inizio eravamo solo un Bollettino e oggi il nostro giornale conta 13 edizioni in 8 lingue, mi rendo conto di quanta strada sia stata fatta sia in termini di chilometri percorsi che di interventi concreti in favore delle persone più bisognose». Ma sant?Antonio, si sa, era un grande viaggiatore. Con lettori in 160 paesi dei cinque continenti, il ?Messaggero di Sant?Antonio? oppure, a seconda del passaporto, ?Mesagerul Stântului Anton?, ?Posllaniec Sw. Antoniego z Padwy?, ?Messenger of Saint Anthony?, è la rivista cattolica più diffusa al mondo.
Intorno al mensile edito dai francescani conventuali della Basilica del Santo si è inoltre sviluppata una attività editoriale con sessanta nuovi titoli l?anno (le Edizioni Messaggero Padova) e un programma radiofonico trasmesso su emittenti italiane ed estere che si aggiungono ai molti progetti di aiuto realizzati in tutto il mondo.
Nel solo 1997 la grande famiglia antoniana ha costruito 300 case in muratura per gli indiani dell?Andra Pradesh rimasti senza un ?tetto? a causa dei monsoni, una scuola per i bambini indonesiani di Medan e cinque imprese per dare lavoro agli indios ecuadoriani della provincia di Chimborazo. In venti lustri con la Caritas antoniana, sono stati costruiti in ogni angolo della terra asili, centri d?accoglienza, ponti, strade e altre strutture per migliorare le condizioni di vita di chi ha bisogno. «Proprio in coloro che hanno ricevuto aiuto», ci racconta padre Panteghini, «si crea un desiderio di ?donare? che, espresso tramite lavoro volontario o donazioni, forma la catena della solidarietà grazie a cui difendiamo i più deboli, soprattutto i bambini. Niente a che vedere, ovviamente, con quella della sfortuna tristemente nota».
È dunque un sant?Antonio quanto mai attuale quello che, presentato dall?iconografia con un bimbo in braccio, attraverso le pagine del giornale e gli interventi sul territorio si batte per difendere i diritti dei bambini contro una società «autolesionista e incurante del proprio futuro». La protezione e il sostegno dei più deboli sono proprio il filo conduttore delle nuove iniziative lanciate in occasione del centesimo compleanno tra le quali spicca l?istituzione del ?Premio internazionale di Sant?Antonio?.
Con cadenza biennale (il via a dicembre ?98), la giuria assegnerà quattro premi suddivisi per categorie: Testimonianza (alla figura del mondo laico o religioso che abbia dato testimonianza d?impegno concreto in favore dei diritti umani); Solidarietà (a gruppi o associazioni impegnati nel sociale); Cinema (a un personaggio che proponga una visione del mondo ricca di valori umani e religiosi); Televisione (a un personaggio che abbia saputo cogliere le problematiche dell?uomo d?oggi proponendo risposte dettate da valori umani e spirituali). Ma non solo, i francescani conventuali della Basilica del Santo propongono anche un concerto dei Nomadi e convegni sulla ?deregulation del sacro e mass-media? . Non male per un ?vecchietto? che festeggia cent?anni di attività.

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